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Economia & società Per secoli l'economia e lo stile di vita dei Ladini era dominato dall'agricoltura. Le vali ladine erano povere, l'artigianato è nato dalla necessità di disporre di fonti di guadagno aggiuntive. Oggi l'immagine delle valli ladine è dominata dal turismo. Agricoltura e artigianato però continuano ad esercitare un'importanza fondamentale, pur collocandosi al di fuori dei tradizionali itinerari turistici ed essendo così meno visibili. L'agricoltura quale unica fonte di sostentamento, generalmente non è sufficiente: i contadini che non hanno un secondo lavoro sono rari. Il turismo ha causato profondi cambiamenti nella struttura sociale. Le stagioni ("sajuns") sono quelle turistiche. Lo stile di vita tradizionale legato al mondo agricolo è in via di scomparsa.visibili. Un'arma a doppio taglio La Ladinia è nota soprattutto grazie al turismo. Le Dolomiti con le loro località, gli impianti di risalita, le piste del Dolomiti Superski, gli eleganti e rinomati ristoranti costituiscono l'insegna dell'economia locale - cosa che si rispecchia nei luoghi comuni dei vicini. E' ampiamente diffusa l'idea che tutti Ladini possiedano un hotel, siano ricchi e così via di seguito. Il turismo iniziò circa 100 anni fa; alcune località dolomitiche divennero luoghi di villeggiatura estiva per pochi privilegiati. Prese piede uno sviluppo edilizio che portò alla costruzione di alberghi di dimensioni imponenti e in uno stile cittadino ed elegante. Il quadro dei paesi inizia a cambiare in maniera radicale. Nel secondo dopoguerra, il diffuso benessere materiale determina una ripresa del turismo. Il turismo si trasforma in turismo di massa. I Ladini sono stati i pionieri del turismo invernale; le valli confinanti hanno tratto profitto da questi sviluppi. Il turismo viene criticato:
Mass media La Usc di Ladins La "Usc di Ladins" (La voce dei Ladini) è l'unico dei mass media che, superando la tripartizione fascista, coinvolge tutti i Ladini delle Dolomiti. Viene edito dalla Union Generela di Ladins dla Dolomites. Si finanzia con pubblicità, contributi pubblici, abbonamenti e sponsor. Il periodico è stato fondato nel 1949 come "Nos Ladins" (Noi Ladini). Nel corso della sua difficile storia, la Usc di Ladins è stata frequentemente attaccata (soprattutto da esponenti politici della maggioranza che nemmeno capiscono il ladino), è stato chiesto alla "Usc" esplicitamente di non scrivere su politica come condizione per finanziamenti pubblici: censura tematica per i mass media ladini? RAI ladina Rai, sede di Bolzano: trasmissioni in lingua ladina Radiofonia: giornaliero (esclusa la domenica) 13.30-13.50 Notiziario 13.50-14.05 "La copa dal cafè" (generale, cultura) 19.00-19.05 Notiziario 19.05-19.30 Programmi culturali Domenica: 12.30-12.45 Notiziario 12.45-13.00 La copa dal cafè Televisione: giornaliero 19.55-19.59'30 Ttrail ogni giovedì 20.30-20.40 Paladina (cultura, generale) ogni ultimo giovedì del mese: altri 30 minuti (cultura/attualità) Inserti ladini in mass media degli altri gruppi
Svantaggi dei mass media ladini:
La quotidiana (quotidiano, interamente romancio) Radio Rumantsch: 14 ore al giorno in romancio Televisiun Rumantscha: telegiornale "Telesguard", da lunedì a venerdì 18.45-18.55, nonché programmi culturali la domenica diversi giornali regionali, Radio Piz Corvatsch e Radio Grischa (emittenti private bilingui) Inoltre nel Canton dei Grigioni esiste una Agenzia notiziaria romancia Agentura da novitats Rumantascha, ANR Friuli Radio onde furlane (emittente privata) La Patrie dal Friûl (mensile) La vita cattolica (settimanale, con piccole parti in friulano) Int furlane (trimestrale friulano) Principali associazioni ed istituzioni Union Generela di Ladins dles Dolomites È l'organizzazione federativa delle unioni ladine nelle Dolomiti. Non ha dipendenti (i mezzi finanziari non sono sufficienti). Gran parte della cultura ladina viene prodotta sulla base del volontariato. Nel Canton dei Grigioni la Lia Rumantscha come organizzazione federativa è riconosciuta a livello politico, nelle Dolomiti invece la Union Generela dalle amministrazioni provinciali non viene riconosciuta come interlocutore: vige la mentalità della tripartizione. La Union Generela è l’editrice dell'unico print-medium (settimanale) ladino, la "Usc di Ladins". Inoltre ha messo in piedi la popolarissima "Ladinia-Tour", il rock-festival ladino. La Union Generela di Ladins dles Dolomites è l’unica associazione che supera i confini della tripartizione voluta da Benito Mussolini e perciò incontra l’astio della Südtiroler Volkspartei, che sin dall’inizio pratica nei suoi confronti una politica di emarginazione se non di criminalizzazione. Una spinta pubblicistica per questa emarginazione - e a sostegno della tripartizione – viene da anni dal quotidiano di lingua tedesca “Dolomiten”.
Museum ladin Ciastel de Tor
Applicazione della lingua Dal 1989 il ladino è lingua amministrativa in Val Badia e in Val Gardena, dal 1993 anche in Val di Fassa. Il ladino non è invece ancora lingua amministrativa nei comuni ladini bellunesi Fodom, Col e Anpezo. La lingua amministrativa è un diritto conquistato principalmente dalla Union Generela di Ladins dles Dolomites, mentre il partito di maggioranza altoatesino voleva concedere ai Ladini soltanto il “diritto” di scegliere fra italiano e tedesco. “Diritto” che spetta peraltro anche agli immigrati – è questo il livello che la maggioranza prevedeva per i Ladini. L'obbligo di scritte trilingui nelle valli ladine viene frequentemente infranto dalla stessa amministrazione provinciale (ufficio per i parchi naturali, assessorato alle costruzioni pubbliche, assessorato socio-sanitario e via dicendo). Inoltre il diritto viene pressoché ignorato fuori dalle valli ladine. Negli uffici a Brunico o Bressanone e Bolzano il ladino viene usato solo molto raramente. La norma prevedrebbe l’uso del ladino anche negli uffici dove si trattano principalmente od esclusivamente questioni di interesse della popolazione ladina. È però una bella teoria, la norma viene applicata di rado. Molti uffici non ci sono nelle valli ladine, i Ladini devono dunque frequentemente rinunciare alla propria lingua nell'esercitazione dei propri diritti e doveri da cittadini. L'amministrazione provinciale mette a disposizione moduli, certificati, documenti in moltissimi casi soltanto in tedesco ed italiano, ma non in ladino - dopo tutto quello che Bolzano ha chiesto e chiede ancora da Roma in lingua tedesca! Il diritto alla lingua madre – “das Recht auf Muttersprache” – è un diritto sacrosanto per i tedeschi. Per i Ladini invece? No, per i Ladini no. In Alto Adige sta dilagando inoltre – con la provincia come protagonista - un nuovo trilinguismo: tedesco, italiano. E inglese. Un trilinguismo che rende ufficiale che i Ladini non vengono considerati cittadini a pieno titolo. Il trasporto pubblico non usa né la lingua ladina né la toponomastica ladina. Nessun orario, nessuna scritta di nessun genere in lingua ladina, nemmeno sugli autobus che viaggiano soltanto nella Ladinia! Gli orari dell'assessorato ai trasporti pubblici non usano né la lingua ladina né toponimi ladini. I toponimi ladini non esistono, o meglio esistono in quei pochi casi, dove il toponimo italiano corrisponde a quello ladino (p.e. Corvara). La homepage della SAD ha come terza lingua l'inglese, il ladino o i toponimi ladini per la SAD non esistono ... E mentre i treni da Roma o Milano vanno o passano per “Bolzano/Bozen” o “Bressanone/Brixen”, nessun Autobus va a Al Plan o a San Martin de Tor, ma tutti soltanto a St. Vigil o San Vigilio e St. Martin in Thurn o San Martino in Badia. La SAD inoltre germanizza e italianizza pure toponimi che anche ufficialmente esistono soltanto nella forma ladina: Così Müstair (nel Canton dei Grigioni/Svizzera), che ufficialmente si chiama soltanto Müstair, negli orari diventa “Münster” e “Monastero”. L’operato di Tolomei dunque trova i suoi successori. Quando da parte dello Stato italiano non viene usata la lingua tedesca, piovono subito critiche durissime. Quando manca la lingua ladina nessuno dice niente. I “diritti delle minoranze” esistono solo per i tedeschi. Lo stato italiano, così frequentemente e così aspramente criticato per la mancata applicazione della lingua tedesca, è ancora un esempio di buona condotta rispetto alla provincia di Bolzan ed i suoi esponenti politici. Il centro viabilità usa per le località ladine esclusivamente i toponimi tedeschi ed italiani, mai i toponimi ladini (incluso l'erroneo "Passo Falzàrego" invece di "Falzarègo"). L'economia privata in parte dà un esempio migliore: L'economia privata con le scritte da spesso un esempio migliore dell'amministrazione pubblica, che per legge dovrebbe applicare anche il ladino. Contraddizione I Tedeschi del Sudtirolo chiedono da Roma documenti nella propria lingua (imposte, medicinali e via dicendo). Ai ladini però si nega l'applicazione della lingua nel loro territorio, e chi indica la mancanza di rispetto per la lingua ladina viene denigrato: indicare la mancanza di rispetto per il ladino da parte dell'amministrazione provinciale già viene apostrofato come fondamentalismo. Si vuole dunque impedire ai Ladini l'articolazione dei propri diritti? Statuto d'autonomia Lo Statuto d'autonomia dalla Regione e dalla Provincia è stato tradotto in varie lingue ... solo in ladino non è mai stato tradotto da nessuna delle istituzioni pubbliche - come se i Ladini non fossero cittadini di questa terra. E' stato il movimento politico "Ladins" a pubblicare l'unica traduzione ladina dello Statuto - a spese proprie senza sostegno pubblico]:
Soltanto anni dopo questa pubblicazione è stato fatto un adattamento nel ladino da parte della pubblica amministrazione. Un adattamento assurdamente doppio: non nel ladin standard (come la traduzione della Lista Ladins), ma nei due idiomi „badiot“ e „gherdëina“. La traduzione fatta dalla Lista Ladins in queste pubblicazioni viene taciuta, nonostante le nuove „traduzioni“ siano molto vicine alla traduzione fatta dalla Lista Ladins. Anche il comunicato stampa della provincia non parla della traduzione già esistente. La Lista Ladins ha protestato: la sua traduzione, così la nota, era soltanto stata adattata, ma da parte della provincia non si è nemmeno avuto la correttezza di menzionare la fonte. Un confronto diretto dei testi infatti la dice lunga. L’assurdità e la contraddittorietà sta anche nel fatto che l’amministrazione pubblica sfrutta per una sua edizione una forma linguistica (quella del ladin standard) che la Giunta provinciale ha vietato.
Anche altri testi (legislativi) vengono man mano tradotti in ladino. La mole dei documenti in ladino in questo modo, molto lentamente, cresce. Con un problema sostanziale: la traduzione in due varietà di ladino. Mentre per 90 milioni di tedeschi basta una forma scritta, il Hochdeutsch, per i 18.000 Ladini della provincia di Bolzano ci sono due forme diverse. Infatti, la lingua scritta unificata, il ladin standard, è stata vietata nel 2003 dalla giunta provinciale. La linguistica intera indica nella lingua unificata una condizione irrinunciabile per la sopravvivenza della lingua ladina. La giunta provinciale ha vietato questa forma della lingua. Prima della decisione non sono stati consultati gli esperti del settore, al contrario. Poche settimane prima erano state presentate la grammatica ed il vocabolario del ladin standard (nel frattempo c’è anche il correttore automatico per il programma Microsoft Word). L’assessore Mussner però ha preferito non prenderne atto e far vietare la forma scritta. Come foglia di fico per mascherare la realtà ha usato una decisione del consiglio d’amministrazione dell’Istitut Ladin „Micurà de Rü“ – consiglio nel quale risiedeva lo stesso Mussner ... Questo consiglio inoltre non ha il compito di fare politica culturale ladina, ma di amministrare l’istituto culturale. Con il divieto della forma scritta „ladin standard“ ai Ladini è stato tolto uno strumento irrinunciabile per la sopravvivenza. Ciò nonostante i politici affermano di agire a favore della minoranza. Con il divieto del ladin standard inoltre viene vietato anche un ponte per unire culturalmente quella Ladinia che era stata suddivisa in tre province da Benito Mussolini. Un’altra volta la politica della provincia di Bolzano porta avanti rafforzandola questa vergognosa eredità della tripartizione. Esempio svizzero Uso del romancio in Svizzera Nella Svizzera la lingua ladina viene usata rigorosamente, la lingua non viene emarginata. Viene usata a livello regionale per tutti i documenti per cittadini di lingua romancia, e così succede anche a livello cantonale. Inoltre la lingua viene applicata anche da istituzioni statali, come posta, ferrovie, esercito (le chiamate al servizio militare sono quadrilingui nella Svizzera intera) - anche il "santuario nazionale" svizzero, il franco, applica il romancio. La lingua della minoranza viene usata molto anche dai privati. Sostegno alla cultura Il ladino è - al contrario del tedesco - una lingua senza hinterland: tutto deve essere rodotto sul luogo, non si può importare niente. E' una comunità linguistica con un piccolissimo numero di parlanti, cultura e mass media non hanno nessuna possibilità di autofinanziarsi con le vendite. Ciò nonostante non ci sono regolamenti, norme, leggi per un sostegno specifico alla cultura ladino che tengano conto della situazione particolare. La cultura ladina viene sostenuta secondo gli stessi meccanismi burocratici come la cultura tedesca (unica eccezione è l'Istituto Culturale ladino). Inoltre la cultura ladina è subordinata a istituzioni tedesche. Proporzionale Nel Sudtirolo i posti pubblici vengono attribuiti ai tre gruppi linguistici secondo la percentuale. Questo comporta per i Ladini la sicurezza di accesso a posti pubblici; però visto che i Ladini sono soltanto il 4% ca. della popolazione, la proporzionale li esclude da quelle categorie professionali, dove i posti di lavoro sono pochi. Ci sono intere categorie dove i Ladini sono esclusi per principio. Persone vengono dunque svantaggiate pubblicamente per la lingua che parlano - un atto lesivo della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Costituzione italiana: Nessuno può essere discriminato per la lingua, la provenienza o altro. Sudtirolo - un modello? Nessun posto per i Ladini I Ladini sono esclusi da molte commissioni, consigli, consulte e così via, anche se vengono trattate questioni ladine. Tribunale Amministrativo Regionale: Ladini esclusi Giunta provinciale Ladini finora esclusi (cioè presenti solo per eccezione, quando Langer si dichiarò ladino) perché impediti dalle norme (proporzionalità secondo il numero di consiglieri eletti). Con un cambiamento dello Statuto d'autonomia è possibile la chiamata di un Ladino in giunta - ma soltanto se la maggioranza (Tedeschi e Italiani) è d'accordo. Gli altri gruppi etnici hanno il diritto di essere in giunta. La norma prevede la chiamata dall'esterno, cioè prevede di scavalcare le elezioni democratiche. Sudtirolo - un modello? Nessuna amministrazione propria Le due valli ladine del Sudtirolo fanno parte di due comprensori diversi. Un comprensorio ladino, che consentirebbe un minimo di amministrazione propria della comunità ladina, non è mai stata concesso. Tripartizione politica La tripartizione rafforza le diverse discriminazioni dei Ladini. I Ladini delle Dolomiti non possono agire politicamente uniti, sono distribuiti fra diversi collegi elettorali (dove sono in forte minoranza), e alle elezioni politiche non possono eleggere un rappresentante comune per tutti i Ladini delle Dolomiti. I Ladini hanno il diritto ad un collegio elettorale unico, sopraprovinciale e sopraregionale. |
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