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Ladinia
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Riduzione dell'area linguistica XVII
Storia


Germanizzazione forzata

Una delle ultime zone oggi non ladine che passarono all'uso della lingua tedesca fu l'Alta Val Venosta. Non è stato un passaggio volontario dal ladino alla nuova lingua, ma è stata un'assimilazione forzata che nella storiografia tirolese non viene citata e approfondita volentieri, anzi, spesso viene taciuta. La storiografia tirolese era intenta soprattutto all'illustrazione della lunga storia della cultura tedesca nel Sudtirolo dalla conquista dei baiuvari in poi. Anche oggi questo intento non sembra poi tanto lontano. Nel 1400 e 1500 il romancio era l'unica lingua usata presso il tribunale di Glorenza. Questo è un segno inconfutabile che la popolazione era romancia e tutt'inpiù monolingue. C'erano fino a quei tempi molto contatti culturali, sociali, umani con i vicini di Müstair e dell'Engiadina, che parlavano la stessa lingua, ciò che ha lasciato diverse tracce nella cultura locale (architettura, toponomastica). La Val Venosta inoltre apparteneva alla diocesi di Coira.
Intorno al 1600 il romancio nella Val Venosta è circa come quella del ladino oggi in Val Gardena, dunque abbastanza forte. Fino al 1620 circa il convento di Santa Maria chiamava i capuccini da Müstair per farli predicare in romancio.
Uno storico scrive nel 1898: "La valle di Maces (presso Malles) nel 1600 era pure ancora romancia, ancora un secolo dopo nell'Alta Val Venosta il romancio veniva ancora usato molto. È già stato illustrato che Tubres nella Val Monastero è passato all'uso del tedesco soltanto circa 70 anni fa, mentre nel vicino Müstair (in Svizzera) viene parlato ladino ancora oggi. Anche a Stelvio all'inizio del 19esimo secolo c'era ancora gente che parlava il ladino. (Wilhelm Rohmeder, Das deutsche Volkstum und die deutsche Schule in Südtirol, Wien 1898)
"Tubres è stato liberato dalla lingua romancia soltanto dopo il 1750", sta scritto in un vecchio libro di storia. L'uso del termine "liberato" (tedesco: geräumt) è corretto: Infatti, la lingua romancia venne spazzata via da un divieto di usare la lingua. Per riunioni venne prescritta la lingua tedesca, la lingua ladina invece proibita, come venne proibita l'assunzione di personale romancio, come vennero proibite le usanze romance, e proibiti vennero pure i matrimoni con romanci. Il promotore principale di tali azioni era l'abate del Convento di Santa Maria, Mathias Lang, famigerato per il suo fanatismo.
Ha poca importanza che il movente per il divieto della lingua ("selvaggio romancio", si era anche detto) fosse stato dettato dalle paure di essere invasi da idee protestante: Quando chi comanda non capisce la lingua dei sudditi, l'uso di tale lingua viene criminalizzato.
Così l'Alta Val Venosta è stata germanizzata. Nonostante i metodi addottati, metodi che indicano quelli usati poi nel 20esimo secolo per l'assimilazione delle minoranze, l'estinzione della lingua ladina non ebbe un così rapido successo. Ancora negli anni 20 del 19esimo secolo vivevano - così raccontano glottologi - Romanci nell'Alta Val Venosta. Testimonianza dell'eredità ladina sono oggi parecchie espressioni, rimaste vive nel dialetto tedesco della zona, nonché molti toponimi.

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